Siamo in dirittura finale per la raccolta del tartufo bianco pregiato. Da stasera infatti sarà vietata la cerca del profumato prodotto della terra. Nel frattempo i prezzi sono saliti alle stelle, si parte dai 2.000 euro al chilo per le pezzature fino a 15-20 grammi per salire a cifre superiori, fino a 4.000 euro a mano mano che il peso aumenta.
Tutto ciò a causa, come dicono i tartufai, dello scarso raccolto del periodo e inversamente proporzionale della richiesta coincidente con le festività di fine anno. Con la chiusura delle raccolta è anche tempo di bilanci. Giancarlo Marini imprenditore dell’azienda Marini Tartufi di Acqualagna dice: “La produzione è stata buona rispetto gli standard del passato: quindi a novembre una produzione costante ma è venuta a mancare la domanda sia nella piazza da parte dei privati con l’annullamento della Fiera Nazionale del Tartufo Bianco sia da parte dei ristoranti con le chiusure imposte a seguito del Dpcm per il contenimento del Covid-19. Le conseguenze negative sono state per tutto l’indotto, ma l’impatto maggiore si è verificato con il calo del fatturato. La salvezza è stata l’e-commerce che ha portato buoni risultati. Rispetto agli altri anni, il 20 dicembre la produzione di tartufo ha cominciato a diminuire drasticamente: da Natale e sarà così fino al 15 gennaio il tartufo vale più dell’oro, siamo di media sui 3mila euro al chilo.
Il commercio andrà avanti fino al 15 di gennaio circa e abbiamo constatato che la pandemia ha cambiato anche i canoni di acquisto: è aumentata la domanda dell’asporto e del delivery e sono sempre più i coloro che spendono per mangiare bene
.Stiamo affrontando – spiega il sindaco di Acqualagna Luca Lisi – un’emergenza sanitaria senza precedenti ma contemporaneamente dobbiamo tenere alto il brand del tartufo e sostenere le realtà produttive ed economiche. Nonostante la drammatica situazione che ci riguarda tutti, la domanda di tartufo è sempre stata altissima. La stagione è andata abbastanza bene anche se gli effetti della pandemia ha sortito effetti negativi per le categorie interessate al commercio e alla ristorazione del tartufo.
Per sostenere l’economia, il Comune ha messo in campo un’iniziativa di valorizzazione del territorio e del tartufo in collaborazione con i ristoranti per un menu convenzionato al fine di consentire loro di recuperare in parte il danno subito a seguito delle chiusure imposte dalla normativa anti-covid. Nonostante la 55ª Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna sia stata rinviata a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, il tartufo ha riscosso un rinnovata attenzione da parte della stampa nazionale e internazionale. Sono sempre di più infatti i giornalisti che arrivano ad Acqualagna per documentare l’importanza del tartufo nella filiera gastronomica, dalla raccolta fino alla ristorazione e al commercio del distretto economico, che con le sue dieci aziende, è punto di riferimento del Mercato Mondiale del Tartufo Bianco”.
FONTE: IL RESTO DEL CARLINO